CHI SONO E COSA FACCIO
✔ Io sono Silvia Antonini ma tutti mi conoscono come Rongpuk, l'esperta di Nepal che aiuta le persone e i viaggiatori a conoscere il paese
✔ Ho un lavoro "normale" come tanti di noi, in una delle più blasonate società finanziarie italiane, e per hobby sono accompagnatore turistico internazionale regolarmente certificato e registrato e specializzato in Nepal
✔ Travel designer, itinerary planner ho 20 anni di esperienze e viaggi in autonomia fatti in questo paese
✔ Ho percorso da sola i sentieri e i trekking più famosi ai piedi dei giganti della terra in Nepal esplorando alcuni dei luoghi più nascosti e remoti del paese stando solo con gente locale
✔ Amo aiutare le persone ad organizzare i loro viaggi nelle regioni himalayane cercando di essere un punto di incontro tra loro, i luoghi che visiteranno e le persone del posto
✔ Ho trascorso quasi la metà della mia vita a contatto con i nepalesi assorbendone la cultura, le tradizioni, la vita e la loro storia
✔ Sono Destination Expert del Nepal per Tripadvisor (Italia e Mondo) dove i viaggiatori mi leggono e mi chiedono consigli da 15 anni
✔ Ho un curriculum di 25 anni di viaggi e spedizioni in giro per il mondo, soprattutto in luoghi remoti come il Chad, il Niger, la Mauritania, la Libia, l'Afghanistan, il Pakistan, la Dancalia
✔ Parlo inglese, ho una buona comprensione dello spagnolo, del francese e del semplice nepalese
✔Sono autore di libri di viaggio tra cui la guida sul Tibet di Polaris Edizioni.
✔ Ho scritto reportage, articoli di viaggio per: Meridiani, Panorama Travel, Corriere Viaggi
✔ Organizzo eventi e conferenze sul Nepal in Italia per promuoverne il turismo e diffonderne la cultura
✔ Ho collaborato con Club Alpino Italiano a Milano, Nepal Tourism Board in Italia, Consolato Onorario del Nepal a Roma, Ulisse Fest, Radio Capital e alcune TV
✔ accompagno i viaggi con uno dei più grossi tour operator italiani la "viaggi nel mondo" e per l'associazione "angolo dell'avventura di Milano" mi occupo della diffusione della cultura appresa in viaggio
✔ Il mio motto è: "la cultura è nulla se non è condivisa" ed è per questo che regalo tutto quello che so a chi mi legge o ascolta gratuitamente
Molte delle cose che so le trovate sul mio blog www.iltettodelmondo.com unitamente ai miei racconti di viaggio e sul mio profilo instagram @rongpuk
UN SUNTO delle MIA STORIA in NEPAL
Il mio soprannome mi è stato dato proprio in Himalaya per il sogno che avevo sin da bambina e che mi ha portata lì.
Sono nata disabile (mi manca la mano sinistra e un terzo dell'avambraccio) e ho imparato sin da piccola, nonostante molti mi ripetessero che non avrei mai potuto fare alcune cose, che nulla è impossibile. Da bambina mi è stato trasmesso l'amore per il viaggio e le montagne dai miei genitori. Con loro ho sempre fatto vacanze avventurose, in pullman, in ostello, in tenda. Con mio padre ho iniziato a andare in montagna a far trekking sin da piccola e questo mi ha portata ad avere il mito del tetto del mondo, l'Everest, sognando di raggiungere l'Himalaya per vederlo. All'inizio del nuovo millennio, con l'agenzia con cui ora, quando non viaggio da sola, accompagno viaggi in giro per il mondo, finalmente ho avuto l'opportunità di partire per il Tibet e di raggiungere il campo base della grande montagna nel versante nord, presso il monastero di Rongbuk o Rongpuk, luogo dal quale ho preso il mio nome.
Arrivare a Rongbuk è stato difficile. Il Tibet spesso chiuso dal governo cinese mi ha portata a restare bloccata in Nepal per una settimana, dove ho scoperto un mondo da cui non mi sono più separata.
In quel tempo in Nepal c'era la guerra civile, da poco l'allora famiglia reale era stata sterminata, e in questo contesto ho conosciuto un ragazzo, che poi è diventato mio marito. Con lui ho iniziato a girare il paese in motocicletta.
Sono stati anni difficili in cui non era così semplice andare nel paese, non era spesso possibile comunicare, in quanto le comunicazioni venivano spesso interrotte per la situazione socio politica critica, migliaia di persone sono state incarcerate o erano in scacco tra i ribelli maoisti e l'esercito fedele ai reali. In questi anni ho allacciato alcuni tra i legami più forti mai creati nella vita, con persone che vivono lì e che mi hanno aiutata a stare insieme a lui, nonostante tutte le difficoltà di un paese in guerra civile. Grazie a loro ho trovato una famiglia nepalese che mi ha letteralmente adottata e che tutt'ora resta la mia famiglia in Nepal, la famiglia allargata del Hotel Planet Bhaktapur, un'oasi di pace situata su una collinetta a 500 metri dalla porta nord di Bhaktapur. Questo hotelino di fatto è una casa famiglia che è stata creata da Francesco e Yam più di 20 anni fa, un family hotel dove ci campano 12 famiglie, che non avrebbero avuto di che vivere. Qui il prode Che Guevara del Nepal, Prachanda, leader dei guerriglieri maoisti incontrò per la prima volta il leader del partito del congresso Koirala e entrambi decisero che avrebbero firmato gli accordi di pace che avrebbero portato alla deposizione del re, alla fine della guerra civile e alla Nascita del nuovo Nepal che conosciamo ora.
Le storie si sa sono belle ma non sono delle favole e come l'oriente insegna, tutto ha inizio e tutto ha un fine. Tutto è impermanente. Io e mio marito ci siamo separati nel 2009 e abbiamo divorziato nel 2013, ma siamo rimasti amici, e io continuo a coltivare la mia passione per il Nepal andandoci da sola almeno una volta all'anno per esplorarlo e viverlo insieme alla gente del posto. Anche Yam non c'è più, è morto di Covid nel 2021 a soli 38 anni, lasciando moglie e figlioletto di 10. Ma tutto ciò che è stato creato con amore da Francesco è rimasto e la sua famiglia resta sempre il mio punto di riferimento in HImalaya
Si va in Nepal per le montagne ma poi si torna per la gente
Con la mia storia io ne sono la prova vivente. Ma una dozzina di anni fa, alla fine della mia storia d'amore, ho deciso che avrei dovuto vivere il Nepal ancora più da vicino e ho iniziato a fare trekking da sola sulle sue montagne. La via di Gokyo è stato il mio vero battesimo. Una esperienza totalizzante, in un luogo dove sei in balia di madre natura e il mondo e le montagne rimettono l'essere umano al suo posto, come tutti gli altri esseri viventi. Sono stata molto male all'inizio di questo trek, come se le montagne non mi volessero, ma sono stata soccorsa e aiutata da una donna Sherpa, che tutt'ora non manco di andare a trovare ogni volta che salgo verso l'Everest. Ho iniziato a conoscere il popolo Sherpa, come le formiche a piedi ai piedi degli ottomila, a conoscere e apprezzare il loro duro lavoro, e ho continuato a tornare nella Valle dell'Everest, per percorrere tutti i suoi sentieri che portano alla montagna più alta del mondo, facendomi molti amici e di ritorno in Italia ho continuato e continuo a fare conferenze per raccontare i trekking fatti, ma visti con gli occhi delle popolazioni che li vivono e ci lavorano.
In Nepal non c'è solo la Valle del Khumbu, ci sono molte altre valli, e zone da visitare a piedi abitate da genti uniche, e io ne ho esplorate tante e tutt'ora continuo a farlo con la passione di sempre