martedì, settembre 05, 2006

jasalmer e il nepal...


Come si chiama questo bambino? Non lo ricordo...è un piccolo di jasalmer...mi ha chiesto una foto e mi ha ringraziata...come se fossi stata io a fargli un favore e non lui a regalarmi il suo sorriso...

Mi ha fatto pensare al Nepal...oggi ho leggevo sul kantipur on line che il 5% dei farmaci in commercio in Nepal su 642 farmaci esaminati sono al di sotto degli standard di sicurezza, ci sono 119 farmaci in circolazione senza essere stati registrati dal governo...e oggi leggevo sul kantipur on line che gli attivisti per i diritti umani chiedono l'intervento di Annan per far luce sull'impunità dei gerarchi della RNA di Gyanendra...che fine hanno fatto tutte le persone vittime degli arresti sommari di tutti questi anni? e le famiglie dei morti ammazzati?
Che fine farà il mio tetto del mondo? Cosa farà la Cina quando la ferrovia di Qinghai arriverà in Nepal?
Il Nepal un lembo di terra tra due giganti...la Cina..l'India...un paradiso sul tetto del mondo...

domenica, settembre 03, 2006

la fuga

Devi essere forte perché tutto questo vada avanti, più forte del vento, più forte del tempo, più forte della distanza, tutto deve sembrarti relativo, tutto deve sembrarti di passaggio, tutto deve essere un attimo...

Sono scappata a Delhi, ho creato questo vuoto spazio-temporale per non pensare. Ho visto l'India che mi aspettavo di sentire: un tipudio di contraddizioni inconciliabili. Ho cercato di viverla con tutta me stessa, con grande fatica...l'India perduta, l'India è un ricordo, un ricordo di ciò che ho letto sui libri...dov'è finita l'India? Inghiottita dal suo progresso, così grande, così veloce, così inaspettato, così inconciliabile con la sua cultura, con la sua memoria...ho visto la gente perdersi nel progresso, l'ho vista spaesata, impreparata, curiosa ma incapace di gestire questa grande opportunità di crescere o di finire nei ricordi.
In India tutto è in vendita, anche il misticismo, le acque sacre di Pushkar dove riposano le ceneri del Mahatma, ho osservato molti indù non avere più rispetto della sacralità del loro passato, più preoccupati a cazziare i turisti che fotografano le staue dei templi (stragiusto) piuttosto che a indignati di fronte a chi si vende la propria cultura e la propria tradizione per un misero pugno di rupie. In fondo cosa ne so io di cosa vuol dire essere poveri, di cosa vuol dire vivere in India con 2 euro al giorno...in India si vende tutto, si vendono gli organi, anche quelli che hanno salvato dalla morte il cugino del mio fidanzato...questa India è un po' perduta...io mi sono persa negli occhi delle donne, io mi sono persa negli occhi dei bambini...in India ci sono nuvole di bambini che hanno questi occhi grandi grandi che sembrano dei fari o dei buchi neri, dipende da come li guardi, da come li vedi, se li senti come gioia o come disperazione, io mi ci sono persa nei grandi occhi neri dei bambini indiani...
L'India è stupefacente, magnificente, ha un'arte meravigliosa, è un incontro magico di due mondi magici, quello islamico e quello indù, che ancora oggi convivono bene o male in due strade parallele.
In India c'è quasi ovunque odore di cumino, per le strade, nelle case, mi è successo di sentirlo anche in un negozio di stoffe...
L'India...è così grande e io ho visto così poco, solo questo Rajasthan dei sogni...e della realtà...ovviamente a seconda di come lo guardi...

domenica, aprile 09, 2006

di nuovo paura

Le news da e-kantipur sul mio paradiso sul tetto del mondo sono sempre più brutte e non riesco a non leggere ogni cosa con ansia ogni mattina...

Il governo impone il coprifuoco nella Valle di Kathmandu, i servizi di telefonia mobile sono stati interrotti
Nepalnews informa: "La polizia potrà aprire il fuoco su chiunque verrà trovato non rispettare l'ordine di coprifuoco".
Le prime di oggi da Kantipur Report...sempre peggio...o meglio...dipende da che parte la si vuole vedere...

KATHMANDU, April 8 - Per sventre in ogni modo le proteste politiche pacifiche organizzate dagli SPA oggi a Kathmandu il governo ha imposto il coprifuoco in tutta la Valle dalle 10 del mattino alle 21 fiino a data da definirsi.
In diverse notizie pubblicate oggi si legge che gli uffici di amministrazione distrettuale di Kathmandu, Lalitpur and Bhaktapur hanno imposto il coprifuoco nell’area della Ring Road a Kathmandu e Lalitpur, e in alcune zone delle municipalità di Bhaktapur e Kirtipur.
Nel frattempo le autorità hanno interrotto i servizi di telefonia mobile a partire da questa mattina.
Gli SPA che hanno proclamato uno sciopero generale nazionale di quattro giorni hanno annunciato che oggi ci sarà un grande raduno politico di massa a Basantapur.
Solo ieri il Primo ministro Khamal Thapa avava suggerito che il governo avrebbo potuto imporre il coprifuoco o lo stato di emergenza per riportare sotto controllo una situazione ormai sempre più deteriorata dal punto di vista della sicurezza.
Posted on: 2006-04-07 19:03:16 (Server Time)

I manifestanti scacciano la polizia, prendono il controllo di tutti gli uffici governativi e dichiarano Chitwan regione della repubblica.

Bharatpur, April 8 - Di Binod Tripathi
Venerdì più di 50.000 persone sono scese in strada qui a Chitwan cantando slogan contro la monarchia e a favore della repubblica durante le manifestazioni pacifiche di protesta contro la repressione del governo.
I manifestanti hano messo in fuga il presonale addetto alla sicurezza e hanno preso sotto controllo tutti gli uffici amministrativi. Hanno dichiarato il distretto di Chitwan “regione della repubblica”.
Hanno scacciato i poliziotti schierati e pronti a sopprimere le agitazioni di massa lungo il fiume Narayani.
Le forze supplementari di sicurezza non sono arrivate. Più di 150 manifestanti sono stati feriti durante il lancio di lacrimogeni della polizia.
Migliaia di manifestanti si sono radunati a Chaubiskothi, Narayangadh bazaar. Cantando slogan antimonarchici, dicendo: Chitwan è diventato il primo distretto della repubblica nello stato.
La polizia ha arrestato più di 100 persone questa mattina.
Ieri, circa 3 dozzine di persone sono state ferite quando la polizia ha caricato indiscriminitamente la folla. Dozzine gli arrestati.
Posted on: 2006-04-08 03:11:24 (Server Time)

Un manifestante ucciso a Pokhara durante una sparatoria della polizia, coprifuoco a Surkhet
Di Kulchandra Neupane

POKHARA, April 8 – Sabato nel terzo giorno di sciopero generale una persona è stata uccisa e altre due sono state ferite quando la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti degli SPA a Pokhara…gli attivisti degli Spa si sono radunati per protestare nelle varie arterie pubbliche più importanti a Pokhara fin dal mattino…anche gli anziani hanno preso parte alle proteste partendo dal famoso tempio di Vindhyabasini. Tutti i cortei si sono poi incontrati un una grande serpentone di folla confluito a Zero Kimi.
La polizia ha cercato di intervenire alla manifestazione in atto a Mahedrapul e Sabhagriha chowk ma poi ha lasciato andare: “neppure la gente più anziana può più sopportare la mancanza di democrazia nel paese e ha deciso di scendere in strada” ha detto l’ottentenne Netrapani Gautam.
S. Koirala, 50 anni ha detto che le manifestazioni di protesta continueranno fino a che i diritti della gente non verranno reintegrati.

Coprifuoco dichiarato a Birendranagar

Le autorità hanno imposto il coprifuoco dalle 14 alle 19 a Birendranagar capoluogo principale della regione medio-occidentale del paese e per la prima volta anche a Surkhet.

Resoconto del 7 Aprile.
le ultime di e-kantipur...resocontino di oggi:(la prima parte me la sono auto commentata...

Secondo giorno di sciopero generale: più di 200 arresti, uno studente ferito durante una sparatoria della polizia a Patan

Kantipur Report

Kathmandu 7 Aprile – Venerdì mattina la polizia ha arrestato più di 200 manifestanti in una dozzina di posti nell’area della Ring Road della valle di Kathmandu non appena si sono radunati cantando slogan antimonarchici e sfidando il bandh ordinato dal governo nel 2° giorno di sciopero.“Più di 100 dimostranti sono stati arrestati in manifestazioni a Kalanki, Maitidevi, Basundhara, Thahiti, Ason e in altre località” racconta Rajendra Parajuli, un leader del Partito Comunista Nepalese – Marxista Leninista. Tra gli arrestati figurano Astalaxmi Shakya, Krishna Gopal Shrestha Bachaspati Devkota, Yogendra Sangraula e Gobinda Koirala.Fonti del Partito Nepalese del Congresso hanno detto che circa 100 leaders, attivisti di partito e studenti sono stati arrestati durante le proteste. "Shukra Raj Sharma, Sushil Man Sherchan e Ram Chandra Adhikari erano tra gli arrestati di questa mattina” ha detto un leader di partito, Shobhakar Parajuli. Scontri tra manifestanti e polizia anti sommossa si sono verificati a Patan, Bhaktapur, Kirtipur e Kalanki fino in tarda serata.
A Patan la situazione rimane tesa, i manifestanti hanno incendiato una motocicletta, compiuto atti vandalici a un posto provvisorio di polizia, dato fuoco a un ufficio postale, hanno lanciato pietre alla polizia, che a loro volta hanno sparato pallottole di gomma e dozzine di lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Un attivista dell’Unione degli Studenti Nepalesi (NSU) Anil Khanal stato colpito da una pallottola di gomma nella gamba. E’ stato portato a all’ospedale di Patan.
Nello stesso incidente Ravi Maharjan e Umesh Kumar Paudel dell’NSU sono stati feriti gravemente durante una carica della polizia con lancio di lacrimogeni. Manifestanti a Patan hanno incendiato l’ufficio postale a Patan Dhoka e due motociclette, un’ auto privata ha subito atti vandalici e un taxi è stato bruciato.
A Gongabu, uno studente attivista dell’Unione degli Studenti Nepalesi-Democratici è stato feito in una carica della polizia. Hanno bloccato l'ufficio di Gongabu VCC.
Nel Central Campus di Kirtipur la polizia è entrata negli alloggi delle studentesse e ha caricato. Pranaya Singh Munna, un leader deglistudenti ha detto che durante questa azione sono rimasti feriti una mezza dozzina di studenti e 7 sono stati arrestati.
Questa è la prima volta ache la polizia gha fatto irruzione negli alloggi delle studentesse e ha percosso indiscriminatamente gli studenti.
Gli studenti hanno compiuto atti vandalici su due statue nell’Università Tribhuvan. Due studenti sono stati investiti e feriti da un camioncino della polizia. I manifestanti hanno bloccato l’ufficio del comune di Kirtipur e hanno ditto che hanno preso sotto il loro controllo due uomini della sicurezza.
A Bhaktapur, i manifestanti sono entrati nell’ufficio del comune, dato alle fiamme documenti e bloccato l’ufficio.
A butwal, gas lascimogeni sparati indisciminatamente dalla polizia al Pushpa Lal Chowk sono arrivati nel vicino Lumbini Nursing Home lasciando circa una mezza dozzina di pazienti svenuti.

Funzionari si uniscono alle proteste

Nel frattempo, esprimendo la loro solidarietà con l’agitazione indetta degli SPA, i funzionari si sono associati alle proteste. Nel secondo giorno di sciopero generale, gli impiegati della
Nepal Rastra Bank, la banca centrale del Nepal, hanno bloccato le oprazioni bancarie e hanno organizzato una manifestazione nei locali dell'ufficio a Thapathali. Gli altri lavori inoltre sono stati fermati in tutte le altre succursali della banca.
Inoltre, manifestazioni di protesta sono state organizzate tra gli altri alla Rastriya Banijya Bank, Nepal Bank, Nepal Telecom, Agricultural Development Bank, Nepal Electricity Authority, Food Corporations. Gli impiegti hanno interrotto il loro lavoro per tutto il giorno.

Protesta dei medici

I medici oggi hanno organizzato manifestazioni di protesta al Teaching Hospital e Kanti Hospital a Maharajgunj, Ayurved Hospital, Naradevi e all’Istituto di Scienze Mediche B.P Koirala, Dharan. Dozzine di professionisti del settore medico sanitario al Teaching Hospital hanno partecipato a un incontro di protesta in silenzio all’interno dei locali dell’ospedale.
Posted on: 2006-04-07 02:13:23 (Server Time)

inoltre...
L’Unione Europe e il Giappone criticano i provvedimenti del governo.
Kathmandu, 7 Aprile. Il Responsabile Missione dell’Unione Europea a Kathmandu ha condannato il divieto di manifestazioni pacifiche nella Valle imposto dal governo e i conseguenti arresti di molti leaders dei partiti democratici, membri di associazioni professionali e di altre organizzazioni della società civile iniziati prima delle dimostrazioni. “Queste azioni vanno contro i diritti di libertà di riunione e libertà di espressione stipulate nelle convenzioni internazionali di cui il Nepal è firmatario” dice la dichiarazione pubblicata dall’ambasciata della Finlandia a nome dell’UE. “Il Responsabile Missione dell’Unione Europea crede che le azioni del governo aggraveranno ulteriormente l’atmosfera di confronto nel paese e che non sia favorevole al un dialogo nazionale costruttivo per la pace.
Allo stesso modo, il governo del Giappone venerdì ha espresso rammarico sugli arresti degli attivisti politici e delle società civili, e ha chiesto il ripristino delle
libertà garantite dalla costituzione. “Il Giappone sollecita fortemente che la libertà garantita dalla costituzione venga ristabilita subito”, dice una dichiarazione pubblicata dalla segreteria stampa/direttore-generale per la stampa e le relazioni pubbliche, ministero degli affari esteri.
Posted on: 2006-04-06 21:13:31 (Server Time)


Ancora arresti sotto l'himalaya.
Per tornare al Nepal...oggi 6 Aprile ha inizio la grande manifestazione di 4 giorni indetta dalla SPA (alleanza dei 7 partiti all'opposizione) Nepalnews alle 13 e 20 dice:
Nepal News Kathmandu 6 Aprile h 01.31 pm.
La polizia ha arrestato più di 400 manifestanti nel paese da giovedì, il primo giorno dei 4 giorni di sciopero generale indetto dai 7 partiti dell´opposizione.
Fonti dei partiti dicono che più di 300 manifestanti sono stati arrestati per aver sfidato il bandh del governo riunendosi e radunandosi a kathmandu a partire da mezzogiorno.
Il CPN in una dichiarazione ha detto che la polizia ha arrestato 250 manifestanti nella capitale, invece altri 50 sono stati arrestati a Hetauda mentre gli attivisti dei partiti e i sostenitori dimostravano contro il governo monarchico.
Piccoli focolai di protesta sono stati domati a Koteshwor, Naya Baneshwor, Chabahil, Jorpati, Basundhara Chowk, Maitidevi, Gongabu, Thamel, Chhetrapati, Kalanki, Kalimati, Kirtipur e in altre regioni.
Il segretario del Nepali Congress Shovakar Parajuli ha detto che questa mattina più di 50 membri dei partiti e leaders studenteschi sono stati arrestati dalla polizia in diverse aree della valle.
Tra gli arrestati ci sono leaders di partito tra cui Meena Pandey, Sujata Koirala, Dinbandhu Shrestha, Shashank Koirala.
Fonti del partito Nepal Congress-Democratic hanno detto che almeno 18 attivisti sono stati trattenuti dalla polizia durante le manifestazioni.
Le scuole, le attività commerciali, i negozi e i più importanti mercati sono rimasti chiusi mentre le strade della valle appaiono totalmente deserte.
La maggior parte dei veicoli pubblici e privati hanno scelto rimanere fuori dai circuiti stradali. Ma le auto della stampa, le ambulanze e le auto che provengono da missioni diplomatiche sono state viste percorrere le strade.
La polizia nel frattempo ha dichiarato che circa 100 dimostranti sono stati arrestati nella valle a partire da mezzogiorno.
Un ufficiale di polizia ha raccontato che una motocicletta è stata bruciata e altri 3 veicoli hanno subito atti vandalici.

giovedì, aprile 06, 2006

tibet, il paradiso sul tetto del mondo


...sono molto scossa….per molti motivi… ho il Tibet nel cuore, con il suo dolore, la sua bellezza, l’orrore del regime cinese, la negazione dei diritti, della libertà anche solo di poter dire sono in TIBET e non sono in Cina. Lo sguardo sorridente dei tibetani, la compassione dei monaci, il rispetto profondo di tutto ciò che ha vita e che potrebbe per questo in passato essere stato un nostro caro estinto. L’estrema sporcizia imperante ovunque, i topi, l’odore acre del burro di yak che calpesti ovunque e che tutti hanno addosso e che ti senti addosso. Il tea al gelsomino, fresco, profumato, caldo, ristoratore, le bistecche di yak cotte sulla piastra a fuoco con l’immancabile plain rice che non sa di niente…di riso….i biscottini al burro del supermercato di Lhasa serviti con il più bel sorriso che vorresti ricevere al mattino. Il sole sul Potala, grande, immenso, simbolo di un potere ormai perduto, simbolo del giogo del regime, le sale del Dalai Lama, spoglie ma ancora dense di phatos e di grandezza, le foto del Panchen Lama e i ritratti divelti del Dalai Lama, il suo nome che non può essere pronunciato, il suo volto che non può essere visto, le sue parole che non possono essere sentite. Che estrema sofferenza. La povertà, i cinesi ben vestiti, i tibetani con le croste, i bambini che chiedono soldi e pregano in ginocchio il Buddha, come se fosse un gioco, ma credendoci sul serio, le madri con i capelli lunghi, neri, lucidi, intrecciati con coralli, turchesi e fili di seta rossi. La valle di Tingri a 4500metri con la catena dell’himalaya che la circonda come una corona sul capo di un re….l’Everest, che quando l’ho visto spuntare tra le nubi con la sua vetta arancio dal tramonto al campo base, ho pianto, come una bambina, l’ho rincorso, sulla cima del monastero di Rongpuk, l’ho accarezzato con lo sguardo, l’ho visto diventare rosso, rosa, viola, i suoi ghiacci ardere al sole, il freddo, il gelido vento a 5000 metri che ti taglia le guance, ti gela le dita delle mani, il mio fiato tremendamente corto, l’oppressione al cuore…l’emozione…..niente ho mai visto di più grande, unico, meraviglioso….mi sono persa per 2 ore ad osservarlo immergersi nella notte….poi la stellata al campo base, fare la pipì all’aperto davanti al ghiacciaio…..freddo…freddo. La mattina la vetta libera dalle nubi, il cielo terso, il suo meraviglioso BIANCO…non ci sono strade, non c’è anima viva nel raggio di centinaia e centinaia di chilometri…incontri qualcuno ai passi in quota, a 5200 o a 5400, i pastori con le capre e gli yak nelle loro misere tendine…..le valli sono fiumi impetuosi, fango e coltivazioni d’orzo che si perdono a vista d’occhio…c’è un odore di erba fresca….poi il deserto a 4000, il nulla più totale…le puje dei monaci che salmodiano mantra in continuazione…om mani padme um, lode a te gioiello del fiore di loto…Un misticismo per noi ormai impensabile. Ma molti di loro non sono veri, ti chiedono molte cose, sono cinesi…quelli veri sono oppressi, non parlano inglese, non ti possono parlare liberamente…ti sorridono…nella piazza del Potala ci sono telecamere ovunque, c’è sempre qualcuno che ti osserva...i megafoni che trasmettono marcette cinesi…i camioncini militari…i militari…
.... A maggio 2005 m’è tornata la malattia…perché non andare in Turchia in preparazione della vera e propria impresa che con la mia compagna di viaggio stavamo programmando per l’estate 2005? Mi sono fatta 2 settimane in Turchia in autobus, da Ankara a Istanbul scendendo per la cappadocia e la costa sud risalendo la penisola fino ai dardanelli e al bosforo. E’ stato bellissimo, finalmente ho conosciuto il bello dell’Islam, l’Islam tollerante, aperto che cerca di lottare con gli estremismi di molti suoi fedeli. La meraviglia di questo paese mi ha conquistata, la gente è allegrissima, vivace, di compagnia e ospitale molto più che nel nostro sud, ho conosciuto persone che non dimenticherò mai…Feyzal…non una donna ma una combattente, una tigre contro tutto e tutti…mi ha fatto vedere ciò che la gente non vuole vedere, mi ha portato ad ascoltare ciò che la gente non vuole sentire…. Sono stata felice e ho avuto ragione… la Turchia era la porta del mio viaggio estivo: la via della seta, uzbekistan, kirghzistan, tagikistan, pamir, nord del pakistan e xinjiang cinese, da tashkent a urumqi…un sogno….ma come “fai da te” un vero e proprio casino…in più in maggio scoppiano disordini tali per cui vengono chiusi i nodi di frontiera principali per gli attraversamenti via terra e inoltre si temono bombardamenti americani sul pamir tagiko per la caccia al fantomatico bin laden…ora credo sia stato solo terrorismo psicologico, allora invece abbiamo avuto paura anche se ci abbiamo creduto fino ai primi di luglio e abbiamo sperato di poter partire….NIENTE. Che fare? …una vacanza all'ultimo momento al mare?…mi sembra di buttare via il poco tempo che ho per me grazie alle ferie…Qual’è un’altra tra le tante mete che sogno? La più fattibile tra luglio e agosto? Devo trovare un po’ di persone con cui partire…e con cui mi trovo bene…detto…fatto….
estate 2004

...sto continuando a viaggiare, se posso, sempre più frequentemente. Nel 2004 il mio viaggio in Thailandia...25 giorni di afa, fango, desiderando solo la pioggia per poter essere bagnata da qualcosa di fresco e non dal caldo indocinese. Ho vissuto le contraddizioni di Bangkok, bella, inquinata, deturpata dal cemento e miracolosamente viva nella sua cultura. Sono stata al nord per un lungo ed estenuante trekking sulle colline al confine con la Birmania e il Laos, giorni di fango e acqua ospite delle tribù locali, Hakka, Lahu, Padaung, nelle loro palafitte, a dividere con loro i pasti e gli sguardi e ad assorbire la loro cultura. Sono entrata in estasi ad ammirare Sukhothai e Ayuttaya, a girarle per ore in bicicletta e a stare distesa sull’erba sotto i templi ad aspettare il tramonto. Mi sono concessa anche qualche giorno di mare in un parco naturale nella provincia di Surat Thani dove ho provato una pace intensa. Ho cercato di vedere il più possibile e di stare il più lontano dai luoghi turistici. E’ stata la mia prima volta in oriente, un oriente comunque già molto moderno. E’ stato bello. Ho trovato il tempo anche per ritornare per la terza volta al Cairo sfruttando uno scalo di 36 ore…non si trascura niente…viaggiare per me è come una droga, mi da piacere ma sofferenza e mancanza quando rientro…

lunedì, marzo 06, 2006

Agosto 2003… In questa caldissima estate non avrei dovuto fare nulla, invece le mie sorelle adottive (è il modo con cui definisco la mie 2 più care amiche) mi hanno dato l’opportunità di farmi una settimana tra deserto, città sacre e un po’ di mare in Tunisia.
E’ un paese st
upendo, denso di bellezze, di arte e di storia.
La popolazione è gentile, i maschi un po’ rompipalle e insistenti, ma finora sicuramente i più discreti che ho avuto il piacere di incontrare in Nord Africa. Paese che vai, cultura che trovi.
In Tunisia hanno davvero tanto da mostrare. Siti d’epoca romana come a El Jam, dove sorge un anfiteatro Flavio, che non ha nulla da invidiare al Colosseo. Le culture dei popoli del deserto e le fiabesche case dei trogloditi. I paesaggi lunari di Chott El Jerid, lago salato i cui cristalli hanno sfumature che vanno dal rosso, al verde al giallo e ci fanno vedere come il deserto sia vario e tutt’altro che monotono nel suo paesaggio. Città maestose, una per tutte Kairouan, una delle 4 città sante per l’Islam, che ne porta in se tutto il rigore e la magnificenza. Le vie del centro storico sono un negozietto dietro l’altro e l’artigianato locale, soprattutto le ceramiche mi colpisce con i suoi decori. Infine la fantastica porta sul grande Erg orientale: Douz, un luogo di passaggio di carovane che percorrono queste piste da centinaia di anni. Non abbiamo potuto resistere a non addentrarci nel deserto su queste antiche orme in groppa a dei placidi dromedari fino a non scorgere altro che un tramonto sulle dune che non dimenticherò facilmente. Queste sono solo le cosucce più note che siamo riuscite a esplorare.

Mi sono goduta il deserto, con tutta la tranquillità e la pace che un posto simile ti può dare. E’ stranissimo percorrere strade dritte il cui inizio e la cui fine si perdono all’orizzonte in una nebbiolina di caldo. A destra sabbia, a sinistra sabbia, un mare di sabbia ovunque. Al confine con l’Algeria abbiamo scoperto con curiosità tra pareti di roccia incandescente oasi con cascate freschissime in posti impensabili, dove l’aridità è tale da spaccare la terra in crepe profonde.
Sulla costa invece il mare mi ha sorpresa: limpido e cristallino, non lo avrei mai creduto, le spiagge di Madia sono davvero simil caraibiche! Anche questa cittadina è molto bella e antica e passeggiare tra le sue viette è davvero piacevole.
Peccato sia stata solo una settimana…

venerdì, marzo 03, 2006


Luglio 2002….si parte per il Guatemala. Come al solito zaino in spalla e biglietto aereo AR, pronta per un mesetto di Mundo Maya.
Guatemala City la vedo solo dal finestrino dell’autobus che la sera dell’arrivo parte dall’aeroporto per Antigua, l’antica capitale. Sicuramente in collina il clima è migliore, a Guatemala City pioveva e l’umidità mi dava molta noia. Antigua vista per la prima volta di sera è un gioiellino, le case coloniali colorate, le strade di ciottoli, e molta gente in giro. Troviamo un hostal vicino alla Iglesia de San Francisco. Un ex convento davvero grazioso.
Il primo giorno guatemalteco è baciato da un sole splendido, caldo e il cielo limpido ci regala un’ottima vista del Santa Maria. Una cartolina! La popolazione è in subbuglio perché in quei giorni c’è la visita del Papa e tutti sono religiosissimi, a modo loro….
In qualche giorno scopriamo ogni angolo di questa colorata città e siamo pronte per partire per Pana. Il viaggio è lungo e il panorama un po’ monotono…foresta, colline, colline, alberi e una croce quasi ad ogni tornante…la cosa ci inquieta un po’ anche se il motivo ormai ci è noto…gli autobus sono dei vecchi school bus americani, quelli gialli dei telefilm anni 70, i tachimetri non funzionano e quando gli autisti accelerano per la mania del sorpasso ad ogni costo spesso non ce la fanno e l’unico modo di superare è farlo in curva, quando chi sta davanti rallenta…peccato che in montagna i tornanti siano stretti e non si veda mai se nell’altra corsia sta arrivando qualcun altro…però effettivamente così i sorpassi riescono…e anche bene…
Il panorama ci stupisce solo quando iniziamo a scorgere il Lago Atitlan dall’alto. Un bello spettacolo. Dall’altra parte il San Pedro e gli altri vulcani dominano l’orizzonte.
Pana è una delle tante cittadine colonizzate dagli hippies degli anni 70, le sue spiaggette in riva al lago sono davvero carine e non ostante sia una località molto turistica risulta essere abbastanza tranquilla.
La gente del posto è come me l’aspettavo: colorita, allegra, chiacchierona, ospitale e disponibile. Prima di venire qui ho letto un bel po’ su questo paese, (Massacro in ambasciata - Maximo Cajal - Sperling & Kupfer e Uomini di Mais - Vento Forte - Papa Verde - Gli occhi che non si chiudono - Miguel Ángel Asturias) l’hanno descritto sofferente, piagato, povero con ancora indelebili i segni delle dominazioni subite, dalle più antiche e note da parte ispanica alle più recenti subdole e vili da parte USA. Una voce per tutti: Rigoberta Menchù (http://www.frmt.org/). Una donna davvero forte e tenace, descrive il suo paese con molta semplicità e la sua vita è uno spaccato di storia del Guatemala che merita sicuramente una lettura (Mi chiamo Rigoberta Menchù - Elisabeth Burgos – Giunti). Le persone con cui parlo non hanno una buona opinione dell’uomo americano e io ricordo le mie letture invernali sulla United Fruit Company, dicendomi “ma allora è tutto vero”.
Il Mundo Maya è decisamente originale per quanto riguarda l’approccio alla religione cristiana. Loro se la vivono come un mix di riti animasti e riti cattolici che alla fine risulta ai miei occhi decisamente strano, kitchs, e talvolta assurdo. A San Pedro della laguna, nella cattedrale, ci sono alcune donne che prendono le misure alle statue dei Santi e in presa diretta cuciono per loro camicette da campesinos, pantaloni, vestitini…. poi con altrettanta cura le spogliano e le vestono a nuovo per la messa. I Cristi sono un po’ agghiaccianti, sanguinolenti, e i Santi purtroppo mi ricordano i manichini che c’erano nelle vetrine della Standa quand’ero bambina…. Piuttosto originali. Tuttavia è molto bello vedere l’amore con cui viene fatto e vissuto tutto questo. Alcune signore parlano ad alta voce con la Madonna e il Bambin Gesù come se fossero lì con loro a fare due chiacchiere. Ci sono degli ottimi pittori in giro che dipingono in quadri naif scorci del lago e dei suoi vulcani.
La cosa che più mi piace del Guatemala è l’esplosione dei colori delle stoffe tradizionali, dagli abiti alle semplici coperte tutto è un tripudio di rossi, aranci, gialli, verdi, viola accesi, brillanti. Tutto questo lo vedo ancora di più all’ormai turistico mercato di Chichicastenango. Un paesino bellissimo, coloratissimo, denso di tradizione ma purtropo contaminato dal turismo di massa, spesso poco rispettoso degli usi e costumi locali. Ho provato forte disprezzo per i turisti vedendoli calpestare la scalinata sacra della chiesa dove c’è tanto di cartello “ENTRATE SUL RETRO”. Davanti alla chiesa c’è un tappeto di fiori, donne vestite con Huipiles colorati e santoni che prima della messa spargono incenso sacro e salmodiano preghiere agli dei Maya e al Dio cristiano.
A Quetzaltenango oltre a partecipare a svariati trekking sui vulcani della zona, gustare ottimi piatti e farci intervistare da 2 giornalisti del Prensa Libre sull’impatto che ha il turista con la vita in Guatemala, abbiamo un bello scontro di opinioni con degli invasati statunitensi che voglio indottrinare a suon di megafono le masse cittadine al TIMORE DI DIO. Per carità ognuno creda quello che vuole, ma io i guatemaltechi li ho visti già TIMORATI di Dio per conto loro senza che nessuno debba dir loro che dopo la morte li attende lucifero.
La nostra prossima meta è Coban in Alta Verapaz, che non è Copan. Un posto per niente turistico è incontaminato. Una giornata di viaggio ci porta su queste colline immerse in una foresta variegata. Vogliamo stare in relax per qualche giorno nei pressi di Semuc Champey. Alloggiamo a Lanquin, famosa “si fa per dire” per le grotte simil carische. La vecchia chiesa del villaggio è stata semidistrutta dalle fiamme e nei dintorni c’è solo qualche casa/negozietto e qualche hostal vuoto. Da lì prendiamo un pik up fino al fiume. Semuc Champey è conosciuta dagli amanti del genere per il rafting. Noi preferiamo andare a monte dove si trova un piccolo paradiso che mi ricorda un po’ Ocho Rios in Giamaica. Cascate e vasche naturali limpidissime, in cui nuotare, lasciarsi scivolare e trasportare dalla corrente. Ci arriviamo alle 7 del mattino con le solite 2 uova all’occhio di bue nello stomaco accompagnate da purè di fagioli neri…di prima mattina…una libidine….ma è quello che passa il convento a Lanquin. La giornata in questo angolo di paradiso è davvero memorabile, e io mi dico sinceramente che il posto vale la giornata di viaggio che ci vuole per giungervi.
Siamo in compagnia di un losco figuro, che è l’autista che abbiamo ingaggiato per portarci da Coban al confine con l’Honduras e che ci riserverà una bella sorpresa: dopo una litigata ci mollerà a El Rancho alle 9 di sera in un distributore di benzina in mezzo a una decina di camionisti stupiti. Le disavventure rendono il viaggio pieno di sorprese e molto stimolante. Riusciamo a chiamare un albergo a Chiquimula e a farci tenere una camera con la promessa che saremmo arrivate intorno alla mezzanotte. L’autobus che ci raccoglie alla fermata al distributore ci porta in città intorno a mezzanotte e mezza e dopo aver raccolto il benvenuto dei numerosi scarafaggi sui marciapiedi raccogliamo anche quello dell’”usciere” dell’albergo: un omone enorme con tanto di calibro 38 riposta nella cintura dei calzoni.
Il giorno dopo prendiamo il primo autobus diretto in Honduras, dopo tradizioni popolari e natura abbiamo bisogno di vivere anche il Mundo Maya Archeologico.
La frontiera ci lascia perplessi, dobbiamo attraversarla a piedi, lasciando i bagagli sull’autobus….va bene…
Copan Ruinas mi piace subito. Il clima è stranamente secco, così almeno il caldo è più sopportabile. Il nostro hostal è in cima a una salita ripidissima che fatta con lo zaino in spalla mi ha messa a dura prova.
Le rovine di Copan sono splendide e ottimamente conservate, la scala del tempio delle iscrizioni è in fase di restauro ma si riesce comunque ad apprezzare in tutta la sua grandezza però secondo me il gioiello di Copan è la stele di Coniglio XVIII. Bellissima!
I giorni in Honduras sono rilassanti e finiscono presto….dobbiamo partire per Quiriguà per vedere la stele più pesante del Centro America… e poi ci aspetta Rio Dulce.
Tanto decantato dai miei amici Rio Dulce in se non mi è piaciuto. Molto bello il lago Izabal e il parco naturale fluviale che arriva fino al mar dei Carabi, una giornata di lancia rapida fino a Livingstone a conoscere i Garifuna, che con le loro influenze Afro completano ancor più i colori del Guatemala.
In zona invece un posticino di tutto rispetto e fino ad allora poco battuto è sicuramente la Finca Paradiso. Dopo una bella camminata nella foresta si arriva a un torrente dove c’è una bella cascata. La cosa interessante è che il torrente ha l’acqua bella fredda ma la cascata stupisce tutti: è di acqua bollente. Io mi piazzo seduta su un sasso con le chiappe al freddo e le spalle sotto l’acqua calda…..che goduria. E’ stata una giornata rigenerante.
In Guatemala sono numerosi l luoghi con acque termali e il bello è che sono spesso immersi nella natura e incontaminati.
Il viaggio prosegue verso la foresta del Peten. I siti archeologici mi hanno affascinata fin da piccola, quando li visito mi prende una sorta di delirio estatico per cui cammino tra le rovine instancabilmente per ore senza trascurare nemmeno un particolare. Alloggiamo nell’area del Parco di Tikal…un bel salasso economico per il nostro budget di viaggio che è sempre ridottissimo ma è l’unico modo per poter stare all’interno delle rovine prima dell’alba e dopo il tramonto, con poca gente in giro.
La mattina sveglia alle 4.00 (pazze!) non vogliamo perderci l’alba dalla cima della piramide 64. Ci incamminiamo con la pila in mano all’interno della foresta in compagnia di altri folli come noi. Buio totale. L’emozione è grande. Per arrivare alla piramide ci vuole un po’ di tempo e la salita è bella ripida. Ci appollaiamo in alto a guardare l’orizzonte…le cime delle altre piramidi spuntano dalla foresta come tanti cappelli. Le scimmie urlatrici ruggiscono e qualcuno dichiara: è il giaguaro del Peten!...va bene…ognuno ha le sue fantasie. Ad un certo punto sentiamo un fischio che se all’inizio era quasi impercettibile poi riesce a infastidire i nostri timpani…una guardia ci spiega essere il rumore delle ali di un minuscolo insetto che abita negli alberi di Tikal. E’ spettacolare, la vista ci toglie il fiato. Tikal è davvero grandiosa.
Il caldo man mano che il sole cresce si fa sempre più insopportabile, c’è molta umidità e riusciamo a vagare in giro fino alle 11.00, poi torniamo a sonnecchiare in albergo e lasciamo il sito alle orde di turisti arrivati con i pullman da Flores. Alle 15.30 torniamo nella foresta non possiamo perderci il tramonto. Tikal è grande e ci vogliono molte ore per visitarla tutta. Alla fine il primo giorno camminiamo per 10 ore e per vederla tutta ci impiegheremo 2 giorni e mezzo.
Gli ultimi giorni di viaggio li passiamo a Flores da dove riusciamo a visitare altri siti sperduti nella foresta.
Sono stanca ma appagata da questo Mundo Maya così denso di sorprese.
Durante il viaggio di ritorno mi addormento all’aeroporto di Miami e un’hostess mi sveglia…senorita estamos bajando en Madrid….

mercoledì, marzo 01, 2006


Questo è il mio nuovo blog.
Vuole essere una raccolta di pensieri, racconti ed emozioni scaturite dai miei viaggi.
Per non dimenticare
Per lasciare una traccia