lunedì, maggio 03, 2021

I Raute, gli ultimi nomadi dell'Himalaya

Quando decisi di incamminarmi sulla via del Rara Lake, grazie a un articolo uscito su Panorama da parte del fotografo Jan Moeller Hansen, mi ritornarono alla mente i Raute, un piccolo e disperso gruppo etnico che vive tra i distretti di Dailakh e di Achham e che è a rischio di scomparire dalla faccia della Terra. 
Era da una vita che cercavo di entrarvi a contatto e fino a qualche anno fa era decisamente cosa difficoltosa, anche perché fino ad allora questo gruppo etnico non era protetto e la gente che vi apparteneva ha sempre avuto timore del mondo esterno, proprio per proteggersi.
Questa etnia è davvero una minoranza, vi fanno parte circa 650/700 persone e di loro non credo più di 150 unità sono rimaste in stato di nomadismo. Sono gli ultimi nomadi rimasti in Nepal che non sono ancora diventati stanziali. 
I raute hanno una lingua, anch'essa rischia di scomparire come loro e fino ad allora solo alcuni fotografi sono stati ammessi ai loro campi. 
Questa etnia, nonostante tutto ha conservato alcune caratteristiche che la rendono ancora unica e stra interessante per qualsiasi studioso di antropologia.

I Raute si nutrono di carne di primati (scimmie) e di radici. Praticano ancora il baratto, ed essendo abili intagliatori, scambiando i loro manufatti in legno con farina e cibo nei villaggi vicini ai loro campi.
Il loro nomadismo, oltre ad essere legato al loro stretto sostentamento e alla natura, è anche legato al fatto che non vogliono permanere nei luoghi dove sono morti e sepolti i loro simili. Appena uno di loro muore, viene sepolto e loro spostano subito il campo in una altro luogo. Inoltre, come scrivevo, si spostano anche in rispetto delle foreste che li ospitano, in modo tale da non depauperare le risorse che l'ambiente e la natura offre loro, inoltre i campi li scelgono nei pressi di fonti d'acqua naturali, dove loro raccolgono l'acqua per bere. 
I Raute, nonostante adorino elementi della natura, quindi Sole, Terra, Foreste, Fiumi, sono di matrice Hindu e hanno gli stessi festival che sono osservati dalle altre etnie induiste nepalesi. Sono infatti soliti  recarsi nei villaggi vicini ai loro campi per parteciparvi e per sfoggiare le loro danze tipiche che vengono molto apprezzate dalle popolazioni stanziali.

Nelle loro comunità le donne sono ben considerate, e questo è molto bello dato che comunque non hanno nessun tipo di istruzione. I giovani vivono liberamente fino a circa 14 anni, e nessuno di loro va a scuola, ne ha incombenze da ricoprire nella comunità. 
I Raute da qualche anno sono protetti da un progetto che cerca di salvaguardare la loro peculiarità e le foreste dove queste tribù vivono, il Conservation of Raute Culture through Livelihood Improvement, di cui l'NTB (Nepal Tourism Board) è stato anche sostenitore.
Riuscire ad incontrarli è davvero un privilegio che segna l'anima e il cuore a chi vi riesce
thanks to Jan Møeller Hansen for the pictures