mercoledì, giugno 18, 2014

Bouddhanath, lo stupa più grande del Nepal

Bouddhanath è per me uno dei luoghi più suggestivi della Valle di Kathmandu.
Situato a poco più di 10km dal centro città ed è uno dei maggiori centri Buddhisti del paese. Dopo la rivoluzione culturale di Mao, molti tibetani scappati dalla loro terra si sono insediati qui, attorno a questo Stupa, e animano la cita del villaggio secondo le loro tradizioni e la loro cultura.
I fedeli sono soliti fare la sacra Khora attorno allo Stupa in senso orario, facendo girare le ruote di preghiera che sono nelle nicchie sul muro di cinta dello Stupa. Chi visita questo luogo non può fare a meno di seguire i pellegrini nel loro cammino sacro e di assorbire tutta l’energia positiva che aleggia qui.
Lo Stupa di Bouddhanath visto da sopra ha l’aspetto di un mandala, il diagramma buddhista che rappresenta l’universo, e come in tutti i mandala, ha i Dhyani Buddha ai 4 punti cardinali e il Buddha supremo Varirocana che sta al centro, nell’emisfero bianco dello Stupa.
I 5 Buddha rappresentano anche i 5 elementi che troviamo anche nelle bandiere di preghiera (terra, acqua, fuoco, aria e spazio) e che sono rappresentati nell’architettura dello Stupa stesso.
Nella struttura dello Stupa ci sono altri “numeri” che hanno un simbolismo particolare. I 9 livelli dello stupa rappresentano il mitico monte Meru, che è il centro del cosmo, e i 13 anelli che stanno dalla base al pinnacolo simboleggiano il cammino verso l’illuminazione la "Bodhi" da cui deriva il nome di Bouddhanath.
La base lo Stupa è circondata da un muro a 16 lati, che ha delle nicchie contenenti ruote di preghiera e affreschi.
Bouddhanath è associato al Bodhisattva Awalokiteswara, le cui 108 forme sono scolpite attorno alla sua base.
La base dello Stupa è costituita da 3 piattaforme, poste una sopra l’altra, che stanno a rappresentare la "terra". Sopra queste piattaforme ci sono due basamenti circolari che supportano l’emisfero dello stupa e rappresentano l’"acqua". Sopra l’emisfero c’è una struttura cubica che porta la raffigurazione degli occhi di Buddha nei 4 punti cardinali, che sono così onnipresenti. In mezzo hanno disegnato il numero "uno" (sembra un punto interrogativo rovesciato) che rappresenta l’unità e l’unica via per raggiungere l’illuminazione seguendo i precetti del Buddha (la via del Dharma). Sopra sta il terzo occhio, che rappresenta la saggezza del Buddha.
Sopra questa struttura cubica c’è una sorta di piramide a 13 gradoni, che come dicevamo prima sono gli scalini che portano all’illuminazione. La forma triangolare di questa struttura rappresenta l’elemento “fuoco”. In cima c’è una "tettoia dorata", la rappresentazione dell’aria, e alla fine un pinnacolo dorato che rappresenta lo "spazio" e il Buddha Vairocana.
Dall’alto sono appese delle bandiere di preghiera che fluttuano al vento portando i mantra e le preghiere tutto attorno.
L’ingresso della piattaforma più alta dello Stupa sta a nord ed è presidiato da Amogashiddhi, predecessore del Buddha del Futuro Maitreya, che sta subito sotto.
La storia dell'origine di Bouddhanath pare un po’ controversa. Secondo le cronache Gopalarajavamsavali, Bouddhanath fu fondata sotto i Lichhavi nel VI secolo. Nel XV secolo degli scavi fatti qui hanno riportato alla luce resti e reliquie del Re Lichhavi Aṃshuvarma e documenti risalenti al VI secolo che testimoniano l’esistenza dello Stupa. Altre cronache lo riferiscono al regno di Mana Deva nel V secolo. Altre fonti ne datano la fondazione nel XIV secolo. In ogni caso le fonti più accreditate lo danno come fondato durante il tempo dell’impero di Trisong Deutseng, che regno in Tibet nel VI secolo.
 

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